Arte e Neuroscienze – Le due culture a confronto. Eric R. Kandel, Raffaello Cortina Editore, 2017
“L’idea che l’arte astratta ci permetta di proiettare sulla tela la nostra immaginazione- senza il vincolo di quella che Rothko chiamava ‘la familiare identità delle cose’- solleva una questione di più ampia portata: in che modo la nostra risposta all’arte astratta differisce dalla nostra risposta all’arte figurativa? Che cosa offre all’osservatore l’arte astratta?” E. R. Kandel
Quello del 2017, del premio Nobel Kandel, è un libro complesso eppure chiaro, che affronta la necessità di far dialogare due culture contrapposte. La sua teoria è che tra neuroscienze e arte ci siano più punti di contatto di quanto si possa immaginare: in merito a obiettivi, interrogativi e metodologie. Il testo è suddiviso in quattro parti, in ciascuna delle quali viene sviluppato un argomento specifico. Circoscrive il proprio contributo, introducendo personaggi che per primi hanno tentato un avvicinamento delle due culture, dai primi risultati alle nuovi sviluppi. In un percorso preciso ci enuncia il funzionamento del cervello e i meccanismi della percezione, ma anche come agiscono apprendimento e memoria. Presenta un corredo di riproduzioni di opere d’arte e disegni del nostro cervello per facilitare contenuti medici. Nella parte centrale chiarisce il significato di ‘riduzionismo’, che in ambito scientifico significa analizzare un fenomeno complesso esaminando una componente elementare. Dimostra poi che gli artisti della Scuola di New York, degli anni 40 e 50 del 900, applicano il metodo riduzionista anche all’arte. Questi artisti ‘riconducono’ l’arte figurativa a forme, linee e colori con metodo scientifico: arte astratta per suscitare una nuova risposta percettiva ed emotiva. Una sperimentazione sulle capacità percettive umane e sul ruolo dell’osservatore come elemento attivo nel processo creativo dell’artista. Un percorso che parte, intuitivamente, da Turner e arriva fino a Chuck Close, muovendosi per livelli di consapevolezza crescente. Mondrian, De Kooning, Pollock, Rothko, Luis sono solo alcuni degli artisti citati, in correlazione all’importanza dei critici d’Arte che hanno dato impulso e anima a queste ricerche pionieristiche per quell’epoca. Insomma un libro tutto da scoprire, che ho completamente divorato, avida di tutte le informazioni che recava. Ma che merita nuova lettura. Più lenta e più profonda.
Perché leggere Arte e Neuroscienze:
– Perché è un libro che ci introduce ai meccanismi del nostro cervello e ci aiuta a capire le reazioni dell’osservatore all’arte astratta.
– Anche la veste editoriale sembra accompagnare l‘equilibrio dei contenuti, divisi tra tecnicismi scientifici e proposte artistiche.
– Contiene molti link e rimandi a teorie e personaggi a cavallo delle due culture, umanistica e scientifica, che in tempi non sospetti hanno rappresentato un ponte di collegamento.
– E’ un testo tecnico, con respiro divulgativo, in cui l’interesse e la profonda conoscenza dell’autore lo rendono, oltre che comprensibile, molto piacevole.
– Contiene un adeguato apparato di immagini: disegni esemplificativi del cervello, di fenomeni ottici o neurologici, e riproduzioni di opere dell’Arte astratta.
– Rafforza e sostanzia il rapporto di interdisciplinarietà, evidenziandone la necessità di ponti di congiunzione tra generi, disipline e metodi.