Laura Danile è dottore di ricerca in archeologia classica. Dopo aver studiato tra la Sicilia e la Grecia, è tornata a vivere ad Agrigento e ha avuto la possibilità di coniugare le sue due grandi passioni: l’archeologia e le attività creative, dedicandosi alla realizzazione di percorsi di educazione al Patrimonio, per i più piccoli, all’interno di uno scenario unico al mondo. Ci racconta la sua avventura, nata da poco, resa possibile grazie al lavoro di un gruppo di persone: l’inizio incerto, le difficoltà superate, il successo e la strada ancora da fare. Seguo con grande attenzione il lavoro di Laura e dell’intero staff, perché è un esempio di passione, professionalità e tenacia. L’esempio di quanto una didattica programmata, partecipata e calata nel territorio sia indispensabile.
Archivio dell'autore: Leontina Sorrentino
L’improvvisazione figlia della competenza
Dell’articolo di Rita Ceresoli, ospite del mese di marzo, mi ha fatto riflettere su 3 punti in particolare: come nasce una collaborazione; l’importanza dei nomi; l’approccio interdisciplinare. Di riflessione in riflessione vi dico perché non fa bene accettare caramelle (= Laboratori) dagli sconosciuti (= Incompetenti)!
Rita ci ha raccontato la genesi di Didà Labò con grande immediatezza e calore: nasce in un ambito privato, ovvero nella camera di due sorelle che condividono dubbi e scoperte delle loro rispettive passioni (poi professioni). Sembra nata per caso, ma in realtà è frutto del clima di scambio e di confronto che svela opportunità e traccia possibili strade con possibili direzioni da seguire. Continua a leggere
Formazione on skype: appunti dell’esperienza con Washington DC
Cosa rende un corso di formazione efficace, interessante, diverso dal già sentito? Il segreto è personalizzare il percorso che proponiamo. Plasmarlo intorno alle esigenze di chi ce lo richiede, ma anche raccogliere agli spunti spontanei che emergono e che, se opportunamente trattati, possono rappresentare un elemento distintivo determinante. Determinanti alla riuscita del progetto oppure alla scoperta di propensioni individuali che, mutando l’intero scenario, cominciano a farci agire in maniera apparentemente diversa, ma in realtà profondamente soggettiva. Dunque competenza, creatività, disponibilità, flessibilità. Queste le caratteristiche che mi sento di attribuire a chi forma, ma anche a chi viene formato. Ecco cosa rende opportuni e significativi gli incontri, quelli che si basano sulla RELAZIONE formativa: niente stereotipi e frasi fatte, ma un programma mirato che gestisca le peculiarità dell’ambiente in cui si deve intervenire e le caratteristiche del personale che vi opera. Vi racconto la formazione via skype che ho fatto a Marina e Alison di Washington DC. Continua a leggere