Archivio dell'autore: Leontina Sorrentino

“Cosa Vi Mando a Fare a Scuola?”

L’ospite di questo mese è l’Ing. Luciano Arianna, dirigente scolastico dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “E. Bernardi” Padova. La dedizione e la passione per il suo lavoro lo hanno spinto ad interessarsi alle numerose dinamiche dell’apprendimento e dell’educazione, riservando fiducia ed interesse verso alunni e docenti.  Mi conosce da sempre e tra i suoi consigli, cui si è insofferenti da ragazzi ma che diventano essenziali col tempo,  quello che preferisco è relativo al metodo: organizzarsi il lavoro con efficacia ed efficienza per un risultato ottimale. Ma sempre migliorabile. 

E’ la domanda che mio padre, Aniello, faceva a noi figli (due femmine e due maschi) quando non eravamo in grado di svolgere un compito. I miei genitori non ci sono più, io tra pochi anni andrò in pensione e la domanda di mio padre mi sembra di un’attualità disarmanteCosa vado a fare a scuola è la domanda che troppi giovani si fanno, trascinandosi svogliatamente giorno dopo giorno da casa, andata e ritorno, e spesso smarrendo il percorso giusto che li porterebbe alla destinazione scolastica. Il navigatore incorporato nella loro mente perde il segnale e si ”smarriscono”. In realtà decidono che la “vita” è fuori dalla scuola. Sbagliano? Continua a leggere

Le regole del gioco

Dedico questa rubrica a tutti quei genitori che, pur portandosi dietro i propri limiti, credono che sia importante, per la crescita dei figli, una dimensione emotiva oltre che materiale. La dedico a chi ha voglia di scoprire o recuperare pensieri e percorsi lasciandosi condurre dall’entusiasmo dei bambini (siano essi figli, vicini, nipoti, cugini, amici) che detengono il dono della meraviglia. Vi racconterò quello che secondo me è importante quando decidete di dedicarvi ad attività manuali – creative – esplorative con i bambini. Cominciamo parlando delle regole del gioco. Continua a leggere

No Storia dell’arte? Ahi…ahi…ahi…

Non è più una ricerca di opportunità lavorative, di rispetto di tradizioni secolari, né di propagande culturali, è una faccenda di sopravvivenza. Interrogandosi su uno Stato che, da un lato, promulga leggi di tutela e di valorizzazione, ma che praticamente non ci crede! Non solo non investendo correttamente, ma intervenendo sull’ esistente per abolire, cancellare, eliminare, invece che potenziare, ottimizzare, elevare. Togliere dai programmi scolastici la storia dell’arte: un’arroganza inaudita! La domanda è innocente: perché? Perché è considerata inutile? Perché è insegnata male? Perché dobbiamo fare spazio ad altre materie? Perché dobbiamo adeguarci agli standard educativi di altri Paesi? Lasciamo da parte il considerevole disagio provocato a tutti i docenti che si vedono cancellare l’insegnamento della materia e, dunque, sono costretti a fare ‘altro’. Lasciamo perdere il modo con cui viene insegnata nelle nostre scuole, altro spinoso capitolo. Riflettiamo sul profondo significato di questo gesto e sulla nostra classe dirigente. Continua a leggere