Ho un dichiarato debole per l’Arte orientale. Una predilezione per le stampe giapponesi, che già riprodotte in cataloghi hanno un grande fascino, ma viste dal vivo sono ipnotiche. Così per Natale mi sono regalata, insieme a tutta la famiglia, l’opportunità di visitare la Mostra Hokusai Hiroshige, Oltre l’Onda e il 24 dicembre siamo andati al Museo Civico Archeologico, in una Bologna, fresca, viva e addobbata a festa. Mi sarebbe piaciuto partecipare agli interessanti laboratori organizzati per la Mostra, purtroppo non ci siamo riusciti perché in giorni che non hanno coinciso con il nostro viaggio. Ma abbiamo vissuto lo stesso un’esperienza appagante. Lavorandoci un po’ su. Questi i passi che ho messo in atto perché un momento culturale si caricasse anche di un aspetto emozionale. Perché quello che abbiamo vissuto entrasse a far part delle conoscenze dei bambini, ma anche del loro tessuto emotivo. Creando un ricordo condiviso, che permane nella nostra storia e nel loro immaginario.
(Italiano) L’illusione della conoscenza
L’illusione della conoscenza- Perché non pensiamo mai da soli. S.Sloman- P. Fernbach, RaffaelloCortinaEditore, 2018
“Tutti abbiamo sentito i bambini chiedere di continuo ‘perché?’ fino a quando l’adulto con cui stanno parlando taglia corto con ‘Perché si!’. I bambini capiscono implicitamente la complessità delle cose, cioè che spiegarle a un livello più profondo fa sorgere solo altre domande. ” Sloman-Fernbach
Il #libroDab di febbraio fa un bel tuffo in un tema scottante e attuale: il titolo ne è programma e sintesi. Un testo non semplicissimo, in cui due scienziati cognitivi indagano i meccanismi del pensiero, spiegano il funzionamento del nostro cervello ma che si fa concreto con esempi espliciti alla vita di tutti i giorni (come per esempio il funzionamento delle fake news, gli orientamenti politici delle masse e altro ancora). Un testo che descrive e analizza la complessità della società in cui siamo calati per ruoli assunti, conoscenze acquisite e dispositivi sociali attivi. Il libro presenta innumerevoli spunti che si possono approfondire. Il focus del discorso viaggia su tre assunti principali. Il primo è che siamo più ignoranti di quello che pensiamo, indipendentemente dal livello di istruzione che possediamo. Il secondo è che ci illudiamo di non esserlo, ma anche questa inconsapevolezza è funzionale all’evoluzione. Il terzo, e quello su cui maggiormente ho riflettuto, è che ciascuno di noi appartiene ad una comunità di conoscenza. L’importanza della condivisione dei nostri saperi finalizzati ad un unico obiettivo ci fa progredire, rende possibile l’impossibile. Un libro che ti costringe a riflettere a 360°, che afferma che attraverso la cooperazione la nostra conoscenza è amplificata. Dunque di grande apporto alla parte progettuale del nostro lavoro.
Perché leggere L’illusione della conoscenza?
– È un libro che presenta interessanti livelli di lettura: tecnico e divulgativo, con promessa di spunti e approfondimenti in diversi ambiti.
– Utile per accrescere un’idea di consapevolezza delle ‘ovvietà’ con cui entriamo in contatto, in ambito privato o professionale.
– Un promemoria per la progettazione di laboratori, in cui il singolo raggiunge obiettivi personali attraverso l’elemento collettivo, il gruppo in cui è inserito.
– È possibile giocare con alcuni esperimenti raccontati nel testo per provare sperimentazioni in ambito artistico e manipolativo.
– È una piacevole lettura in termini teorici e un grande sostegno nella sfera pratica.