Il Tesoro di Van Gogh, R. Morgese, Ed. Campanila, 2013
“Seduta sul dondolo nel giardino sul retro della casa, Thea si godeva il tiepido sole di un pomeriggio, ascoltando musica in cuffia; intanto pensava a quella chiave che rigirava tra le mani. Avrebbe aperto una porta? Oppure serviva a chiudere o custodire qualcosa? Forse il tesoro? ( …) l’unica cosa sarebbe stata tornare al Museo (…)” R. Morgese
È un libro diverso da quelli che vi ho proposto fin’ora. Un libro intrigante per i bambini e ragazzi e apprezzabile dagli adulti. Non è la monografia di un artista. Non è una raccolta di attività didattiche. Non è un libro di percorsi tematici. È un romanzo! Magico, avventuroso, emozionante. È la storia di Thea che perde il papà, che era un pittore, dopo una lunga malattia. Per superare il dolore si rifugia nel Museo di Amsterdam dedicato a Van Gogh, l’artista preferito di suo padre. Grazie ad una spatola magica: strofinandola Thea riesce ad entrare nei dipinti del Maestro e da lì partirà un’avvincente caccia agli indizi che la porterà a scoprire il tesoro di Van Gogh, verso cui suo padre l’aveva spinta lasciandole in eredità l’oggetto. Alla trama aggiungete personaggi come una prof di arte preoccupata per le assenze della ragazza, un mercante d’arte senza scrupoli che fiuta l’intrigo, un compagno di classe innamorato, una vicina dal passato misterioso, un anziano custode del Museo, una mamma solo alla fine complice nell’avventura. Il tutto con finale (lieto) a sorpresa! L’espediente di entrare nei quadri assorbendo le pennellate caratteristiche della tecnica di Van Gogh è molto suggestivo. Come mettere in relazione tra loro, attraverso vari particolari, i dipinti esposti. Un viaggio nello spazio e nel tempo che ha come oggetto e medium le opere d’arte e che presenta anche sensibili rischi. Insomma un modo nuovo di raccontare l’arte.
Perché leggere Il Tesoro di Van Gogh?
– E’ ambientato in Olanda e la descrizione dei luoghi rimanda ai paesaggi dei dipinti, e viceversa. Rende bene l’idea di clima, atmosfere che sconfinano continuamente tra reale e arte.
– Attraverso l’intreccio narrativo emergono molte informazioni sull’artista, il suo modo di lavorare e di pensare.
– Insiste sulle corrispondenze emotive che l’Arte suscita: impariamo a conoscere la giovane protagonista e i suoi sentimenti attraverso l’analisi e le “magiche visite” nei quadri di Van Gogh.
– L’espediente narrativo del mistero e della caccia al tesoro invita ad una compenetrazione surreale e totale delle opere, molto intrigante.
– Il Museo è visto come ambiente principale dello svolgimento della storia, luogo di ricerca, di memoria affettiva, di avventura, di riscatto.