Abbiamo così tante cose da vedere in Italia che si fa fatica a tenere il passo con tutte le meraviglie di cui poter godere! In occasione di un ponte primaverile #DABinVisita ci ha portati, finalmente, ad Ancona. Una città piena di scorci mozzafiato e di rilevanze artistiche: dall’Arco di Traiano, alla mole Vanvitelliana, alle Chiese, ai parchi, ai palazzi storici. E la visita speciale l’abbiamo riservata al Museo Tattile Omero. Qui tutte le foto.
Museo e suo contesto
La Mole Vanvitelliana, costruzione pentagonale nel porto di Ancona detta anche Lazzaretto, edificio settecentesco spettacolare costruito da Luigi Vanvitelli ospita la sede del Museo ed è luogo privilegiato per eventi e mostre temporanee. Ad essa si accede attraverso dei ponti ed offre una cornice impressionante per lasciarsi conquistare dalla bellezza combinata di architettura, arte e natura.
Il Museo Tattile Omero occupa:
– il piano terra con ha ampie sale consecutive molto ampie, pannellato con sfondi di un rosso brillante su cui sono stampate citazioni di vario genere, e vi sono conservate sia riproduzioni di opere famose sia opere originali,
– il primo piano, con un unico ambiente pareti in pietra e volta a vista in cui sono esposti modelli architettonici.
La medesima peculiarità accomuna tutte le opere esposte: essere predisposte per l’esplorazione tattile.
La visita
L’ingresso è gratuito e la visita è lasciata, generalmente, alla gestione personale. È possibile girare per le sale osservando, toccando, leggendo. Ci sono dei facilitatori come una scala su cui è possibile salire per raggiungere le parti superiori di grandi statue e, per i bambini, alla reception è possibile richiedere delle schede didattiche suddivise per argomenti tematici che -attraverso quesiti, prove e giochi- veicolano l’attenzione su alcuni aspetti dell’esposizione.
Contestualmente in quel weekend si svolgeva Picciafuoco il Micro Festival di burattini e il Museo esponeva, al primo piano e con un divertente allestimento, una selezione di burattini che riproducevano artisti famosi nei rispettivi studi. E nella Corte centrale della Mole Vanvitelliana era predisposto un teatrino in cui si alternavano maestri burattinai, che con arte antica, raccontavano avventure di buffi eroi, comiche o romantiche, a grandi e piccini. Questo aspetto ha arricchito la memoria della nostra visita al Museo collegando ad esso il ricordo delle storie, la suggestione delle emozioni, la sensazione di relax.
Le mie considerazioni
In merito al contesto trovo che il luogo e le attività che intorno ad esso si svolgano siano in coerenza con lo spirito e le finalità del Museo stesso, esaltandone il valore e stemprandone il forte impatto emotivo. In merito alle visita è stato sorprendente per me osservare la reazione dei miei bambini a questa tipologia museale. È difficile vedere con le mani se siamo così abituati a vedere con gli occhi. La tentazione forte di sbirciare, dunque di essere sempre presenti a se stessi, era preponderante. Hanno avuto bisogno di tempo prima di lasciarsi andare -mentalmente e fisicamente- nell’esplorazione sensoriale. Sono passati da uno stato di disagio a quello di euforia, fino ad arrivare al giusto equilibrio sensorio. Il primo effetto è stato positivo e di stupore, al mio invito a chiudere gli occhi e toccare c’è stata una latente reticenza, mascherata da imbarazzo, mista a una certa eccitazione indotta, a mio avviso, anche dal colore rosso delle pareti in cui eravamo immersi. La sola altra esperienza vissuta è stata con il Museo Tattile Varese, in cui però eravamo stati bendati e guidati durante la visita, con un allestimento che prevedeva toni tenui e vetrate che affacciano su un parco. Dunque immagino che, al di là del toccare, qui abbiano dovuto maturare un proprio percorso per autoregolare consapevolezza e sensi.
Cosa ne pensate bimbi?
L’esperienza è stata davvero entusiasmante. Una volta preso il proprio ritmo, aiutati anche dalle schede gioco, hanno svolto la visita in piena autonomia, e ogni scoperta meritava la loro riflessione e la nostra attenzione, in un racconto dinamico e divertente. Alla solita domanda di cosa gli sia piaciuto di più mi hanno risposto toccare le opere originali più delle copie, giocare a fare gli investigatori e.. le bastonate che si davano i burattini!