Carta dei Diritti dei bambini all’arte e alla cultura. Pendragon, 2011
“Noi commettiamo molti sbagli e molti errori, ma il più grande delitto che possiamo commettere è quello di trascurare i bambini, la nostra fonte di vita. Molte cose di cui abbiamo bisogno possono aspettare. Il bambino non può aspettare. Ad ogni istante che passa le sue ossa si formano, si forma il suo sangue, si sviluppano i suoi sensi. A lui non possiamo rispondere ‘domani’. Il suo nome è ‘oggi’” G.Mistral
18 sono gli articoli contenuti. 27 le lingue in cui è stata tradotta. 22 gli illustratori coinvolti. 30 gli anni da cui il gruppo promotore si occupa di teatro per l’infanzia e per la gioventù. Il progetto, durato due anni, (che ha coinvolto educatori, genitori, dirigenti scolastici, insegnanti) nasce nel 2009 da un’idea de La Baracca – Testoni Ragazzi ed è l’esempio riuscito di una politica bottom-up. Persone che, quotidianamente, lavorano e si interfacciano con bambini e ragazzi si confrontano su temi e questioni fondamentali, scrivendo un documento tanto valido da ottenere riconoscimenti formali dalle più alte cariche istituzionali sia italiane che europee. Ogni articolo enuncia un principio semplice ma non scontato, indica una via democratica, che rispetta le pluralità, che focalizza l’attenzione su temi vitali, che stigmatizza principi universali, che concerta posizioni differenti. Vale davvero la pena approfondire l’argomento, perchè tanto ci si può ancora lavorare – come affermano nella prefazione gli stessi promotori – ma senza dubbio quanto dichiarato è insindacabile. Molti intellettuali, artisti, scrittori e personalità hanno aderito alla Carta dei Diritti dei Bambini all’ Arte e alla Cultura. L’iniziativa continua ad essere in atto e, sul sito dedicato, qualunque cittadino ha la possibilità di avallare il documento sottoscrivendolo. Io l’ho fatto. Perché ciascun bambino ha i suoi diritti, anche nel campo dell’arte e della cultura.
Perché leggere la Carta dei Diritti dei Bambini all’Arte e alla Cultura:
– Riconosce ai bambini una dimensione privilegiata e fattiva ponendoli al centro della fruizione e dell’agire culturale.
– Ogni articolo enunciato fa riflettere sfociando su questioni etiche, di opportunità operative o culturali.
– Ha un formato quadrato, una grafica chiara e lineare con pagine sufficientemente grandi per godere delle splendide opere degli illustratori partecipanti
– E’ un esempio di progetto che parte e si afferma dal basso e poi viene riconosciuta dai vertici istituzionali.
– Impone dei sani interrogativi sul ruolo dell’adulto come educatore.
– E’ bello da guardare anche insieme ai bambini per usarlo come pretesto per confrontarsi, scambiarsi opinioni e dialogare.