ConversazioniDAB #Metodo nell’ incontro del 19 settembre 2015 a Firenze. Qui tutte le foto!
Il medesimo programma degli incontri precedenti, che però segue nuove traiettorie, basandosi su altre persone, nuovo gruppo, rinnovate interazioni. La maggioranza delle persone che partecipano alle ConversazioniDAB sono operatori didattici. Questo aspetto ha, di fatto, consolidato la mia proposta formativa su una ricerca di soluzioni credibili a possibili scenari, più che su un elenco di rigidi dogmi. Non si enunciano teorie come fossero la salvezza del mondo, ma, alla luce di esse, si analizzano punti di forza e di debolezza di esempi pratici. Lavoriamo sul particolare e non su enunciazioni astratte. Lavoriamo per dare risposte concrete a concreti quesititi, considerando e valutando il territorio, le risorse, i taget, le difficoltà e le opportunità. Si prova a dare risposte a dubbi e aspettative di ciascun partecipante, che spesso arriva con idee di progetto già chiare. E la mia voce si mescola a quella dei partecipanti: per un momento di confronto aperto sempre più raro, sempre più necessario.
Le attività svolte
– Accoglienza e presentazione come momenti iniziali in cui avviene il contatto tra persone che non si conoscono e in cui si definisce il patto formativo.
– Introduzione circoscrive il nostro campo di azione e chiarisce il tipo di approccio applicato. Stabilisce la forma di interazione su cui costruire l’incontro.
– Escursione Lavoro outdoor per esplorare una porzione di paesaggio urbano e valutare come il nostro sguardo impatta su quello che propongo ai bambini e alle bambine.
– Giochi e attività ludiche che ho creato o di cui mi servo nei miei percorsi per condividere l’idea che, nella divulgazione dell’arte, nulla deve essere scartato a priori solo perché non lo fanno altri.
– Questionari fatti di poche domande e realizzati con lo scopo di innescare momenti di riflessione singoli e di gruppo.
– Feedback e rimandi di approfondimenti da fare a casa sono utili per me che, attraverso le considerazioni dei partecipanti riesco a sistemare il focus degli incontri. E per chi si posta a casa questioni che restano inesorabilmente aperte e pronte a essere testate sul campo.
Mettere a fuoco conversando
L’assunto di base è che nessuna didattica può nascere senza il filtro personale. Il nostro background incide in maniera preponderante su scelte, impostazioni, approcci. Più ci rendiamo consapevoli di questo, maggiorente riusciamo a incidere sulla funzionalità delle nostre proposte. Tutto l’incontro è orientato a lavorare sulla doppia analisi: sulle attività e su noi stessi.
La giornata è davvero intensa, nonostante sia organizzata in maniera intima e conviviale. È scandita da attività e momenti di confronto serrati e alternati, per mantenere un ritmo di scambio sostenuto ed efficace.