Vite segrete dei grandi artisti, Tutto ciò che non vi hanno mai voluto raccontare sui più grandi maestri, Elizabeth Lunday, Electa, 2013
“Quando dico artista, intendo l’uomo che costruisce le cose, che crea, che lavora la terra, sia le pianure dell’Ovest che le miniere di ferro della Pennsylvania. E’ sempre una questione di costruzione: alcuni usano il pennello, altri un badile, altri ancora una penna.” J. Pollock
Una giornalista specializzata in arte ed architettura ha scritto un libro sulle vite di 35 artisti tra i più conosciuti. Con tono da gossip racconta vita, aneddoti, tecniche, fobie e scandali legate ai nomi più famosi del mondo dell’arte. Con un intento dichiaratamente pubblicistico e con illustrazioni di Mario Zucca, propone per ogni artista delle schede sintetiche in cui elenca l’epoca di riferimento, il segno zodiacale, la nazionalità, l’opera più famosa (con relativa tecnica e collocazione) e la corrente artistica di appartenenza. Poi attraverso un’accurata organizzazione grafica fatta di riquadri, frecce, grassetti, citazioni cerca di suddividere i vari argomenti relativi alla vita di ciascun personaggio e di tenere sempre viva l’attenzione su quanto scrive. E’ un libro in cui è evidente la volontà di voler divulgare notizie con impostazione da scoop giornalistico (e questo forse è il limite), ma, seppure senza lasciare tracce profonde, tocca punti che possono poi essere approfonditi in altra sede (e questo è il grande merito).
Perché leggere la Vite Segrete dei Grandi Artisti:
– Offre molte curiosità sulla vita degli artisti e pone attenzione sugli eventi personali che, inevitabilmente, incidono e/o condizionano l’opera.
– Restituisce umanità a personaggi che siamo abituati a vedere come divini o alieni.
– Ha il giusto sapore dissacrante e un tono scanzonato.
– E’ un ottimo spunto per una visione trasversale sull’arte e su come introdurre o affrontare le biografie degli artisti spesso completamente ignorate.
– La suddivisione in capitoli e paragrafi, con immagini sparse, facilitano la lettura e consentono salti in aventi e recuperi senza gravare sulla scorrevolezza del testo rendendolo democratico.
– E’ un progetto che sembra indicare una via per altri progetti editoriali che puntino a svecchiare il sistema di informazioni relativo all’arte.