Musica e colore. Un tema che mi ha sempre interessato e affascinato. Fin da quando, preparando l’esame di Storia dell’Arte Contemporanea 2, mi imbattei nei carteggi della corrispondenza tra Kandjnski e Shoenberg. Con il tempo e nelle varie situazioni ho avuto opportunità di fare alcune sperimentazioni in merito. Oggi vi racconto due esperienze rivolte a una platea di bambini e bambine dai 3 ai 6 anni (fruttuosamente ripetibili anche con altre età), che presentano analogie metodologiche e di feedback, ma differenze di contesti, obiettivi e tempi. Non certo lavori conclusi, il tema meriterebbe ben altri spazi e approfondimenti, ma suggestioni musico-pittoriche, spunti per allegre contaminazioni.
Emozioni: pianoforte e voce
Nell’estate del 2016, durante un Centro estivo nel Chianti, incentrato sul tema delle emozioni, abbiamo proposto delle esperienze legate all’arte non solo visiva. In accordo con Corale di San Niccolò di Radda abbiamo organizzato due uscite per esplorare le emozione attraverso la musica. Il direttore della Corale ha progettato due incontri, mattutini, durante i quali ci ha accolto nelle sale della chiesa di Santa Maria in Prato proponendo una selezione di brani di musica classica. Durante il primo incontro abbiamo ascoltato brani brevi tratti dell’ Album per la Gioventù di R. Schumann, in cui fossero ben riconoscibili felicità e tristezza. È seguito un dibattito e confronto con i bambini e le bambine. Ancora un intervento dal vivo di una allieva della scuola Musicale che ha suonato a Sonatina in sol Magg. di Beethoven. Ancora spazio alle considerazioni dei bambini e poi è seguito il laboratorio sul colore. Con gessetti su fogli bianchi, ciascuno dei presenti ha selezionato un colore per ogni brano ascoltato. Mentre il pianoforte riproponeva i brani, con un lavoro individuale hanno colorato i fogli, selezionando un colore evocativo di quello che sentivano. Poi sono stati messi uno affianco all’altro come spartiti colorati di musica triste o allegra!
Al secondo incontro abbiamo alzato l’asticella dell’attenzione richiesta e della difficoltà proposta! Accompagnato dal pianoforte un baritono ha cantato delle 2 arie di facile riconoscimento emotivo, l’una l’opposto dell’altra. Dopo le consuete considerazioni, con l’aiuto del PC sono stati fatti ascoltare il suono di alcuni strumenti musicali (violino, flauto dolce, chitarra classica, arpa e clavicembalo) e il gioco era quello di riconoscerli, ma ancora di più di associare ognuno di essi una differente emozione. L’attività laboratoriale è stata svolta in gruppo, all’aperto nel chiostro della Chiesa ed ha avuto come tema gli strumenti.
Racconti musicali
Durante Libriamoci 2016 (qui la mia esperienza nel 2015) ho seguito Giuseppe Riccio, in due incontri similari nelle scuole dell’infanzia, nella lettura di un suo libro per bambini che presenta il flauto con una breve storia, personalizzandolo e rendendo elemento narrativo con una frase musicale contenuta nel libro. Dopo che il flauto si è presentato facendosi annunciare dall’allegro ritornello musicale, abbiamo letto il libro. È seguito un momento di analisi dello strumento in cui Giuseppe ha mostrato che il flauto si può smontare in più parti. Sempre presentando il libro si è mostrato lo spartito dell’ultima pagina e insieme ai bambini abbiamo fatto alcune considerazioni su pentagramma (com’è fatto), note (cosa sono), musica (chi l’ascolta). Il mio intervento è cominciato con la domanda: ‘Si può suonare il colore?’ a cui è seguito un dibattito interessante su cui ciascuno ha presentato il proprio punto di vista o messo in campo le proprie conoscenze. Cambiando ambiente rispetto all’angolo raccolto per la lettura abbiamo lavorato su improvvisati pentagrammi ascoltando il flauto che ci faceva compagnia. Alla fine messi tutti in fila Giuseppe ha ‘interpretato’ gli spartititi colorati suonando colore dopo colore. I bambini e le bambine alla fine erano soddisfatti per aver ‘scritto musica’ semplicemente colorando fogli.
Analogie e differenze delle due esperienze
Ho proposto il medesimo laboratorio con gessetti colorati alla fine di due esperienze musicali vissute insieme a bambini e bambine. A parità di strumenti i laboratori hanno avuto genesi e svolgimento differente, ma sviluppo analogo in alcuni frangenti.
Le finalità e gli obiettivi dei due progetti non sono le stesse: a scuola un progetto sulla lettura ha portato a lavorare su musica e colore, mentre durante il centro estivo l’arte era uno dei cardini su cui è stato sviluppato il progetto sulle emozioni. I contesti erano differenti: la scuola e un centro estivo. Le dinamiche di fruizione anche : nel primo caso è la musica che entra in classe, nel secondo un gruppo di bambini e bambine che si reca in uno spazio dedicato alla musica. Infine nel primo caso l’interposizione verbale è stata la nota a margine di incontri pensati con approcci sensoriali, nel caso di Libriamoci, la parola si è subito posta come mediatore funzionale al lavoro di gruppo.
Le analogie sono state: stesso target di riferimento, in entrambi i casi ci sono stati gruppi misti dai 3 ai 6 anni, insieme a qualche bambino di 8 anni. Ascolto dal vivo di uno strumento musicale. Visione ed esplorazione multimodale dello strumento musicale. Tecnica gessetti colorati su fogli A4. Reazione generale è stato di massimo rapimento, assoluto silenzio durante l’ascolto, perplessità iniziale nel commentare, richiesta di sentire ancora la musica.
Sono stati dei momenti molto divertenti. E molto formativi anche per me. Vi metto come nota a margine il mio stupore davanti alla reazione di un bambino (il più grande del gruppo) che durante l’ascolto del canto lirico si teneva le mani sulle orecchie. Mi ha poi raccontato che stimava sgradevole il momento e trovava la voce del baritono fastidiosa perché troppo potente. E qui nascono nuove idee.