Ogni due anni nella cornice di una suggestiva Ca’ da Noal , in una splendida Treviso, che brilla attraverso la luce riflessa dei suoi canali, si svolge la Biennale d’arte del Bambino. Uno spazio fisico in cui la sperimentazione sull’Arte non solo è ben vista, ma incentivata. Un luogo concettuale in cui la creatività non è contorno estetico, ma fondamento filosofico. Una mostra di opere a tema unico con lavori di giovani e giovanissime menti, dalle scuole dell’infanzia alla scuole secondarie di primo grado. La XI Biennale si è svolta dal 28 aprile al 27 maggio e, quest’anno, ha mostrato ‘I volti dello spazio’. La mia opinione, il mio progetto e qui tutte le foto.
Tutti in Mostra!
Ho sempre trovato molteplici livelli di lettura nella Biennale d’Arte del Bambino. Andarla a visitare per me significa confrontarmi con le mie pratiche, arricchirmi con punti di vista differenti, entrare in collegamento con visioni che mi sorprendono, ma anche prendere le distanze da posizioni che non mi appartengono, eppure esistono.
Da quando ho conosciuto questa realtà ho sempre partecipato con un progetto e sono sempre andata a visionare la Mostra. Perché trovo importante l’assunto: mettere al centro di una composita ‘macchina culturale’ il lavoro di bambine e bambini, di ragazzi e ragazze in relazione al fare artistico.
Importante, per esempio per
– praticare nel quotidiano l’attività manipolativa,
– crescere con la possibilità di potersi esprimere,
– coltivare la creatività, che non vuol dire solo ‘creare cose’ ma anche attivare relazioni e ibridare connessioni,
– lavorare in gruppo su un progetto comune
– affermare le proprie opinioni
Su ogni cosa il riconoscimento di tutti questi punti elencati.
Le opere, pervenendo da differenti ordini e gradi di scuola, sottendono percorsi didattici differenti e hanno spesso matrici e materiali diversi. Così, messe tutte insieme, favoriscono un aggiornamento sui percorsi altrui, stimolano una valutazione e anche un’autovalutazione, esortano ad allenarsi a riconoscere il tratto dei bambini dall’intervento degli adulti. Vedere esposte tutte opere realizzate da giovani mani mi piace. E mi fa ben sperare.
Spazio al Gioco
‘Spazio al gioco‘ è il titolo dell’opera con cui ho partecipato insieme alle terze della scuola Primaria toscana di Staggia senese. Il lavoro ha richiesto una elaborazione durata mesi, nei quali insieme ai bambini si è proceduto ad una progettazione condivisa, in cui ad una linea iniziale di massima del’adulto, si sono aggiunte le voci dei bambini e delle bambine che hanno poi portato alla realizzazione finale dell’opera. Nel rispetto della naturale evoluzione di pensieri e forme derivante da un lavoro prolungato e flessibile, ma non compilativo sul tema proposto.
Ciascun bambino ha realizzato una tessera di legno su cui abbiamo inciso e realizzato collage. Alla Biennale abbiamo presentato tutte le tessere, una parte composte su un pannello da esporre, una parte lasciate libere per poterci giocare, come un domino di paesaggi e animali.
Qui trovate il racconto in dettaglio del progetto e l’analisi del percorso didattico.
Per Partecipare
L’esposizione si svolge ogni 2 anni e prevede un tema unico su cui lavorare. Per partecipare occorre iscriversi all’Associazione Biennale d’Arte del Bambino. L’iscrizione da diritto a corso di aggiornamento su attività didattiche e percorsi pedagogici su Ricerca e Sperimentazione nella Creatività Artistica, realizzato da Liana Bottiglieri Calzavara, pittrice, ideatrice della Biennale d’Arte del Bambino e creatrice del metodo Alfabeto Segno-Colore; e alla possibilità di esposizione e consulenza per la realizzazione delle opere finali. Il tema per la prossima esposizione è ‘RossoGialloBlu‘. Qui per informazioni e iscrizioni.